Una mostra scientifica interattiva sull’Antropocene, che molti considerano la nuova epoca geologica in cui viviamo.
L’Uomo ha messo a “ferro e fuoco” l’ambiente fin dalla sua comparsa sulla Terra. Alla lenta colonizzazione di tutti i continenti è seguito il recente rapidissimo aumento della popolazione che, unitamente allo sviluppo tecnologico e alla globalizzazione, hanno fatto dell’Uomo la principale forza ambientale in grado di modificare la superficie del pianeta, tutti i cicli di energia e materia e gli ecosistemi.
Consideriamo le risorse naturali come un bene inesauribile mentre sono limitate; consideriamo lo spazio come infinito mentre la popolazione che sta raggiungendo gli 8 miliardi rende il pianeta sovraffollato; consideriamo la biodiversità, che è funzionale alla nostra stessa sopravvivenza, come un bene superfluo. Nonostante l’entità delle trasformazioni in atto, molti degli impatti causati dall’Uomo sono tuttora “invisibili”, difficilmente percepibili nel nostro quotidiano a causa della scala spaziale e temporale in cui questi fenomeni si svolgono. Noi non vediamo ciò che si sviluppa su tempi più lunghi di una generazione, ciò che avviene in spazi remoti come i fondali marini, le calotte di ghiaccio polari o i deserti, ciò che avviene a scale microscopiche come il diffondersi delle nanoplastiche nell’ambiente e nei nostri corpi. La mostra, attraverso immagini, filmati, infografiche e installazioni interattive, vuole avvicinare questi fenomeni alla percezione sensoriale dei visitatori, che potranno ‘osservare’ e ‘sentire’ in pochi istanti storie e fenomeni difficili da catturare alla dimensione umana.