L’uso di macchine di larga scala per la produzione di radiazione variabile dall’infrarosso fino ai raggi X, i cosiddetti sincrotroni, ha consentito lo studio dei materiali su scala microscopica, consentendo di comprendere molti dei secreti del mondo dell’infinitamente piccolo. A partire dai primi tubi a raggi X, lo sviluppo tecnologico e scientifico ha portato alla costruzione di macchine sempre più grandi e performanti.
Il Sincrotrone di Trieste è una di queste, in continua evoluzione. Lo studio dei materiali ha permesso di rispondere alle domande più disparate, che vanno dalla biologia alla chimica, dalla fisica alla archeologia. Ad esse si sono poi aggiunte nuove macchine, i laser ad elettroni liberi (FEL), che hanno consentito di unire all’infinitamente piccolo anche l’infinitamente veloce, consentendo cosi di seguire anche il movimento di atomi e molecole, con profondi sviluppi in ambito medico, biologico e dello sviluppo di nuovi materiali. A Trieste è attualmente in funzione uno dei FEL, con caratteristiche molto speciali rispetto agli altri FEL presenti nel mondo.
L’iniziativa ha lo scopo di introdurre i principi di funzionamento di tali macchine, e le loro applicazione più importanti e curiose. Una visita guidata sia al sincrotrone che al FEL consentirà di osservare da vicino i vari esperimenti, e di parlare direttamente con i ricercatori, pronti a soddisfare tutte le curiosità. Durante la visita sarà anche possibile osservare un laboratorio laser d’avanguardia, dedicato allo sviluppo di nuovi materiali magnetici per l’elettronica e l’informatica.