Uno studio ha ricostruito, ad alta risoluzione temporale, l’evoluzione della copertura di ghiaccio marino nella regione sub-polare compresa tra la Baia di Baffin e il Mare del Labrador, prendendo in esame una serie di oscillazioni repentine del clima avvenute tra 36 e 44 mila anni fa. La ricerca è pubblicata su ‘Proceedings of the National Academy of Science’ (PNAS). Queste evidenze forniscono ulteriori prove della stretta relazione che esiste tra riscaldamento climatico e la riduzione del ghiaccio marino artico. Il lavoro combina due record di questo tipo di ghiaccio: il primo ottenuto tramite l’analisi dei sali marini (bromo e sodio) presenti in una 'carota glaciale' estratta in Groenlandia nord-occidentale, il secondo basato sull’associazione di bio-marcatori presenti in una carota di sedimento marino prelevata nel Mare di Labrador. I risultati dimostrano che fra le regioni sub-polari della Baia di Baffin e del Mare di Labrador il tempo di reazione del ghiaccio marino, in seguito a un brusco aumento delle temperature in Groenlandia, sia quasi sincrono o avvenga nel giro di una decade, passando da una spessa copertura pluriennale persistente a condizioni di mare aperto e ghiaccio stagionale. Il ghiaccio marino si forma in inverno nelle regioni polari ed è una delle variabili climatiche fondamentali.