Il ‘Mare nostrum’ negli ultimi 130 anni ha subito l’arrivo di circa duecento nuove specie ittiche grazie al cambiamento climatico. Con centinaia di specie esotiche, il Mediterraneo viene oggi riconosciuto come la regione marina più invasa al mondo. A dimostrarlo è una ricerca pubblicata sulla rivista ‘Global Change Biology’, che ricostruisce la storia di tali ‘migrazioni’ a partire dal 1896, evidenziando un’accelerazione a partire dagli anni ’90 del fenomeno che ha cambiato per sempre la storia del nostro mare. Sono due le porte di ingresso di questa colonizzazione: le specie del Mar Rosso, entrate dal canale di Suez (inaugurato nel 1869), sono le più rappresentate e problematiche, ma è stata valutata anche la provenienza atlantica tramite lo Stretto di Gibilterra. Se alcune specie costituiscono nuove risorse per la pesca, altre provocano il deterioramento degli habitat naturali entrando in competizione con quelle native, endemiche e più vulnerabili. La ricostruzione storica di tale invasione fornisce un esempio emblematico di globalizzazione biotica negli ambienti marini dell’intero pianeta.